Due visioni della mixology si incrociano sotto il segno dell’aperitivo. Il 28 maggio, al Camparino, va in scena Blind Tiger in Galleria: una guest shift che porta a Milano l’eleganza della miscelazione di Dubai. Tommaso Cecca, global head of Camparino Licensing & Mixology, accoglie Francesco d’Arienzo, bar manager del Blind Tiger, per un servizio unico che fa viaggiare il gusto della “capitale” del lusso emiratino fino all’Italia.
Blind Tiger vola a Milano
Quest’anno maggio si chiude in bellezza. Il 28, dalle 18:30 alle 21:30, dietro al bancone del Camparino arriva Francesco d’Arienzo per una guest di carattere. Campano d’origine, oggi bar manager del Blind Tiger di Dubai, d’Arienzo lavora in un modern speakeasy immerso nel ricercato del Jumeirah Al Naseem Hotel. Un bar curato in ogni dettaglio, con boiserie blu scure, carte da parati esotiche e parte del circuito 50 Best Discovery per la sua mixology misurata e precisa.
I signature cocktail della serata
Blind Tiger punta su una visione raffinata e coerente. Il mondo di Oriental Circus, tema della carta di Dubai, è il riferimento che indirizza al momento l’approccio del bar e, al Camparino, ne interpreta la sua elegante ispirazione attraverso tre ricette create ad hoc o rivisitate per l’occasione. Bottiglie selezionate, spiriti premium, spezie esotiche e qualche tocco inaspettato restano il fil rouge.
Ogni cocktail è costruito per dare voce all’ingrediente principale sorprendendo piacevolmente l’ospite. «La serata è un omaggio a Blind Tiger, ma con un twist: porteremo con noi l’essenza del nostro concept, elegante, misteriosa e sensoriale, adattandola al contesto senza tempo del Camparino. Nessun tema narrativo rigido, ma un’atmosfera pensata per evocare le vibe notturne e sofisticate di Dubai, con un tocco di Milano d’autore», spiega d’Arienzo.
La drink list di Blind Tiger
Tre proposte, tre interpretazioni diverse del gusto secondo Francesco d’Arienzo riflettono pienamente la sua filosofia: nitida, calibrata, essenziale. Il primo cocktail è Salty Tiger, a base di Campari, zenzero in salamoia, pompelmo salato e CO₂. Un highball compatto, brillante, che sposta il baricentro aromatico verso l’umami. «Ispirato a un incontro tra il Salty Dog e il Paloma, con un tocco pickled che rappresenta la nostra firma stilistica legata alle tendenze orientali. Fresco, sapido e vibrante».
Il Gran Stinger unisce Courvoisier ad Appleton 12YO, menta ridistillata e cioccolato bianco, per un cocktail cremoso ma nitido, dove le note fresche e le rotondità aromatiche raggiungono un equilibrio perfetto. «Tradizionalmente evitato per il suo tenore alcolico, qui lo proponiamo in una versione più morbida e amichevole, perfetta da gustare anche a fine serata. Un modo elegante per chiudere in bellezza dopo qualche bite».
Chiude il trittico il Blind [Plus], che miscela Espolòn, Montelobos Mezcal, sake salato allo yuzu e peperone giallo chiarificato. Un drink vegetale, strutturato per sorprendere in sequenza. «Evoluzione decisa di un Margarita, pensato per chi cerca carattere e profondità in pochi sorsi. I sapori sono intensi, affumicati e sofisticati, proprio come il nostro brand».
Una finestra su Dubai
Palcoscenico di questo spettacolo, Il Camparino in Galleria, che ha come padrone di casa, il sofisticato mixologist Tommaso Cecca, che da anni apre le porte del locale solamente agli ospiti che sanno dialogare con il luogo. E con d’Arienzo, l’incontro diventa uno scambio culturale tra scuole di pensiero. Il risultato è tutto da degustare: un aperitivo di frontiera, dove la scuola italiana incontra quella internazionale su un terreno comune fatto di note amaricanti, affumicate e garnish pulite. Niente sovrastrutture, solo cocktail e bite che tengono il palato acceso e portano il divertimento alle stelle. Un frammento di Dubai, servito in tre ore sotto le arcate della Galleria.
Immagini courtesy Blind Tiger e Camparino in Galleria
